Cut-ups, beats, collages, sperimentazioni, ricerche, impressioni, ambienti, paesaggi sonori dal futuro prossimo.
Musica eletronica come pratica quotidiana.
Senso di straniamento.
Non-sense Dada.
Contrapposizioni: analogico / digitale, dischi fonografici / compact discs, elettronica / acustica, teoria / pratica, spazio cosmico / spazio Interiore, suono / silenzio, luce / oscurità, armonia / dissonanza, caos / ordine.
Rumore come musica. L’unica distinzione è nel cervello dell’ascoltatore.
Techno. Tumulto psico-sociale.
La proprietà non è più un furto.“Fuori dallo sgabuzzino e dentro nei musei, biblioteche, monumenti architettonici, sale da concerto, librerie, sale d’incisione e studi cinematografici di tutto il mondo: tutto appartiene al ladro ispirato e devoto. Tutti gli artisti della storia, dai pittori delle caverne a Picasso, tutti i poeti e gli scrittori, i musicisti e gli architetti, offrono le loro merci, importunandolo come venditori ambulanti. Lo supplicano dalle menti annoiate dei bambini delle scuole, dalle prigioni della venerazione acritica, dai musei morti e dagli archivi polverosi. Gli scultori tendono le loro braccia di calcare a ricevere la vita – e danno trasfusioni di carne quando i loro arti vengono innestati su Mister America. Mais le voleur n’est pas pressé – il ladro non ha fretta. Deve assicurarsi della qualità della mercanzia e della sua appropriatezza allo scopo, prima di impartire il supremo onore e la benedizione del suo furto. Parole, colori, luci, suoni, pietra, legno, bronzo appartengono all’artista vivente. Appartengono a chiunque sappia usarli. Saccheggiate il Louvre! A bas l’originalité, lo sterile e assertivo ego che imprigiona mentre crea. En haut le vol – puro, sfrontato, totale. Non siamo responsabili. Rubate tutto quello che è in vista.” — William S. Burroughs, Les voleurs (La scrittura creativa)
Cut-ups, beats, collages, experimentations, researches, impressions, ambients, soundscapes from the near future.
Electronic music as daily practice.
Sense of estrangement.
Dada non-sense.
Contrapositions: analog / digital, phonograph records / compact discs, electronic / acoustic, theory / practice, outer space / inner space, sound / silence, light / darkness, harmony / dissonance, chaos / order.
Noise as music. The only distinction is in the brain of the listener.
Techno. Psycho-social tumult.
Property is no more a theft.“Out of the closet and into the museums, libraries, architectural monuments, concert halls, bookstores, recording studios and film studios of the world. Everything belongs to the inspired and dedicated thief. All the artists of history, from cave painters to Picasso, all the poets and writers, the musicians and architects, offer their wares, importuning him like street vendors. They suplicate him from the bored minds of school children, from the prisons of uncritical veneration, from dead museums and dusty archives. Sculptors stretch forth their limestone arms to receive the life-giving transfusion of flesh as their severed limbs are grafted onto Mister America. Mais le voleur n’est pas pressé – the thief is in no hurry. He must assure himself of the quality of the merchandise and its suitability for his purpose before he conveys the supreme honor and benediction of his theft. Words, colors, light, sounds, stone, wood, bronze belong to the living artist. They belong to anyone who can use them. Loot the Louvre! A bas l’originalité, the sterile and assertive ego that imprisons as it creates. Vive le vol – pure, shameless, total. We are not responsible. Steal anything in sight.” — William S. Burroughs, Les Voleurs (Creative Writing)
“Sono nato lo stesso anno del primo videogioco a gettone, lo stesso anno i cui Intel stampò il suo primo microprocessore. Non ho memoria di un mondo privo di pixel colorati che si inseguono l’un l’altro su di uno schermo. Ho maneggiato un joystick prima di imparare a leggere, ho appreso gli stratagemmi di Breakout prima di aver imparato le tabelline, dominato Asteroids prima di aver risolto il mistero delle divisioni.“
— JC Herz, Il popolo del joystick“I was born the same year as the first coin-operated videogame, the same year that Intel stamped out its first microprocessor. I have no memory of a world devoid of colored dots chasing each other across a screen. I was toggling a joystick before I learned to read, mastered Breakout stratagems before memorizing the multiplication table, conquered Asteroids before solving the mystery of long division.”
— JC Herz, Joystick Nation
Fango sub-site — https://www.fangoradio.com/shows/complex-cognitive-material/